Intervista
a Mariantonietta Arrica
Presidente AISO (Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria)
e a Emilio Fiorentino
Presidente eletto AISO (Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria)
L’AISO è l’unica associazione ufficialmente riconosciuta a livello accademico a rappresentare gli studenti universitari italiani di odontoiatria. Quali sono gli obiettivi che si prefigge di perseguire?
Mariantonietta Arrica: È bene premettere che l’AISO è figlia del Coordinamento Nazionale Studentesco che nei primi tempi della istituzione del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria si muoveva attivamente nell’interpretazione e risoluzione delle direttive CEE anche da un punto di vista professionale. Per incarico degli studenti già impegnati nella risoluzione delle problematiche persistenti nacque formalmente nel 1983 l’AISO, che prosegue storicamente da allora la sua azione tutelare. Alla base degli obiettivi istituzionali dell’AISO non vi è solo un mero fine sindacale ma chiaramente un evidente orientamento formativo, ludico e socializzante. In questi primi trent’anni di attività, l’Associazione non ha mai avuto la prerogativa di costituire un gruppo di futuri odontoiatri che vicariassero alle lacune dell’Università, quanto piuttosto quella di aggregare in un’unica sostanza studenti che, sicuramente proiettati al confronto reciproco con i già professionisti e la collettività (l’AISO è anche membro ufficiale della European Dental Student Association e della International Association of Dental Students), si formassero nella piena consapevolezza non solo delle problematiche che investono il cavo orale, ma delle proprie responsabilità professionali, dei propri oneri e dei propri diritti. Non meno, studenti orientati a promuovere in prima persona l’evoluzione del sapere scientifico nella ricerca.
Formazione accademica e futuro professionale, a proposito di ciò quali sono le richieste più sentite, e urgenti, da parte degli studenti universitari?
Emilio Fiorentino: Gli studenti del quinto ed ultimo anno del CdL Specialistico in OePD non si ritengono soddisfatti del tirocinio svolto durante i cinque anni. Infatti sostengono che avrebbero dedicato volentieri più tempo alle esercitazioni pratiche, incrementando quelle da primo operatore. Anche gli iscritti al CdL Magistrale, che prevede sei anni, sono scettici sulla previsione di un ultimo anno interamente dedicato ai tirocini pratici. La maggior parte di questi vedono il sesto anno come “una perdita di tempo” e i dubbi maggiori sono sull’organizzazione e sulla gestione di un intero anno di pratica clinica. Mentre una minoranza ritiene che l’anno in più possa permettere loro di preparare una tesi sperimentale migliore, per molti ragazzi il sesto anno rappresenta una flebile speranza di svolgere l’attività pratica, non la certezza di giungere al termine del proprio percorso universitario pronti a lavorare. Il mondo del lavoro spaventa anche perché c’è un’eccessiva presenza di odontoiatri sul territorio nazionale. Il numero di posti disponibili per l’accesso al corso di laurea è aumentato progressivamente negli ultimi cinque anni passando dai 690 posti del 2009/10 ai 936 messi a disposizione per il prossimo anno. A questo va aggiunto che mentre in Italia si laureano circa 800 odontoiatri all’anno, le richieste di iscrizione all’Albo sono circa 1200. Circa 400 studenti all’anno, quindi, aggirano il test d’ingresso scegliendo di frequentare altre università europee per conseguire la laurea, e queste prevedono solo cinque anni di corso rispetto ai sei dell’Italia. Si auspica dunque una concertazione tra l’AISO, le associazioni di categoria e le istituzioni per ottimizzare il percorso di studi e il nostro inserimento professionale.
Vincenzo Marra