Numerose le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022, pubblicata in G.U. lo scorso 31 dicembre, che impattano sulle imprese, famiglie e lavoratori
La manovra finanziaria per il 2022 prevede la prosecuzione di una politica di bilancio espansiva al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia da Covid-19 e di aumentare il tasso di crescita nel medio termine, rafforzando gli effetti previsti dagli investimenti e dalle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. .
Nuove aliquote IRPEF per il reddito da lavoro dipendente e nuove detrazioni, abolizione dell’IRAP per imprese individuali e liberi professionisti non associati, maggiori termini per il versamento delle cartelle di pagamento, riforma degli ammortizzatori sociali, modifiche sul reddito di cittadinanza e sulle pensioni…
Queste sono solo alcune delle disposizioni previste dal testo della manovra che non sempre sono così semplici da comprendere. Abbiamo quindi selezionato ed approfondito per voi alcuni degli interventi in tema di Fisco e Lavoro che riteniamo essere maggiormente rilevanti.
Riduzione del cuneo fiscale
La prima novità riguarda sicuramente la riorganizzate delle aliquote Irpef che da 5 diventano 4 e prevedono una riduzione del 2% per la fascia di reddito ricompresa tra i 15.000 ed i 28.000 euro e del 3% per la fascia di reddito da 28.000 a 50.000 euro.
Si abbassa invece la soglia del reddito per la quale viene applicata l’aliquota massima del 43% che da 75.000 passa ad euro 50.000 prevedendo quindi una tassazione più elevata per i redditi che superano quest’importo.
Sempre con riferimento al cuneo fiscale sono state rimodulate le detrazioni spettanti per tipologia di reddito che prevedono un risparmio per i redditi più bassi ed è stata riformulata la disciplina del “bonus 100 euro” riducendo la soglia di reddito per la quale è prevista l’agevolazione (da 28.000 a 15.000 euro). Verrà comunque riconosciuto il trattamento integrativo anche per i redditi ricompresi tra 15.000 e 28.000 euro purché la somma di un insieme di detrazioni individuate dalla norma sia di ammontare superiore all’imposta lorda.
Sgravi contributivi
È stata prorogata anche per il 2022 lo sgravio contributivo totale, per i primi tre anni, per i datori di lavoro che occupano non più di nove dipendenti e stipulano contratti di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
Novità della manovra è il beneficio contributivo previsto a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori provenienti da imprese in crisi, a prescindere dalla loro età anagrafica. Nello specifico, ai datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale è riconosciuto un contributo per un massimo di 12 mesi, pari al 50% dell’ammontare del trattamento straordinario di integrazione salariale che sarebbe stato corrisposto al lavoratore. L’efficacia della misura sarà comunque subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
Viene inoltre estesa la possibilità di assumere predetti lavoratori, senza limiti di età, con contratto di apprendistato professionalizzante, con conseguente riduzione dei contributi e possibilità di sottoinquadramento.
Tirocini
Viene riordinata anche la disciplina sul tirocinio prevedendo dei criteri più restrittivi per i tirocini extracurriculari.
Entro il 30 giugno Governo e Regioni dovranno concludere un accordo per la definizione di linee-guida condivise in materia di tirocini diversi da quelli curriculari.
Ricordiamo che si definisce curriculare il tirocinio funzionale al conseguimento di un titolo di studio formalmente riconosciuto, uno specifico tirocinio formativo e di orientamento. In particolare, i tirocini curriculari vengono realizzati al fine di creare momenti di alternanza tra studio e lavoro e per agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, attraverso iniziative di tirocini pratici e stage che risultino corrispondenti al titolo di studio che i ragazzi stanno perseguendo. La norma, di per sé, ha una valenza nazionale.
Viceversa, i tirocini extra-curriculari vengono costituiti al fine di agevolare l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro di giovani disoccupati o inoccupati. La competenza esclusiva in materia di formazione professionale è riconosciuta in capo alle singole Regioni secondo le line guida condivise tracciate dalla Conferenza Stato-Regioni.
La legge di Bilancio 2022 dunque, oltre ad evidenziare le differenze tra le due tipologie di tirocinio, partendo dal presupposto che il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente, dispone i princìpi sui quali si dovranno fondare le linee guida tra i quali la circoscrizione dell’applicazione della disciplina, il riconoscimento di una congrua indennità di partecipazione, la fissazione di una durata massima, limiti numerici di tirocini attivabili in relazione alle dimensioni d’impresa, definizione di livelli di formazione che prevedano una certificazione delle competenze alla sua conclusione.
La prima cosa che emerge dal testo della manovra è che mentre attualmente i tirocini extracurriculari possono essere attivati anche per lavoratori a rischio di disoccupazione e disoccupati senza limiti di età, le nuove previsioni normative circoscrivono l’ambito solo in favore di “soggetti con difficoltà di inclusione sociale”. Un riferimento letterale ben diverso da “persona svantaggiata” che fa quindi pensare ad una restrizione dei soggetti con i quali poter attivare un tirocinio.
Sono state inoltre introdotte delle sanzioni per i casi in cui il tirocinio non sia conforme alle regole nonché in caso di mancata corresponsione dell’indennità di partecipazione.
Ma le novità introdotte dalla manovra non si esauriscono qui…
La Legge di Bilancio, attraverso la quale il Parlamento entro il 31 dicembre di ogni anno approva il bilancio preventivo presentato dal Governo, contiene infatti progetti di riforma e alloca le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi che il governo concorda in sede europea.
Il valore della Manovra di quest’anno ammonta a 32 miliardi e prevede un ampio pacchetto di misure agevolative per le imprese.
Appare quindi evidente l’importanza di conoscere e comprendere le riforme introdotte dalle diverse normative, non solo per evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti, ma soprattutto per poter cogliere importanti opportunità per poter sviluppare ed accrescere il proprio successo professionale in una realtà sempre più competitiva.
A cura della redazione