La legge delega n. 111/2023 offre a tutti i professionisti l’input per fare un’importante riflessione sulla propria struttura organizzativa, sull’adeguatezza della stessa, tenuto conto delle mutevoli richieste del mercato, della necessità di perseguire un costante miglioramento delle prestazioni offerte alla clientela, degli investimenti da effettuare nelle strutture professionali e non ultimo della fiscalità che grava sui professionisti.
A tal proposito, sicuramente, nell’ultimo mese anche i professionisti avranno preso confidenza con l’istituto del concordato preventivo biennale (CPB), novellato dal decreto correttivo di agosto n.108/2024, attraverso il quale il legislatore cerca di definire con i contribuenti, in modo programmato, i flussi delle imposte per gli anni 2024 e 2025.
Sarà necessario, pertanto, anche per i professionisti programmare il proprio futuro, valutando le opportunità di crescita professionale ed economica perseguibili con eventuali aggregazioni ovvero con ristrutturazioni interne, per cogliere l’opportunità della citata legge delega, che prossimamente consentirà il passaggio, in regime di neutralità fiscale, dalla posizione individuale od associata a quella societaria, equiparando quanto già avviene nel regime di impresa, ex art. 176 del Tuir.
La riforma di fatto costituirà una grande occasione per valutare la possibilità di adottare una nuova veste giuridica e conseguentemente analizzarne le differenze di tassazione ed organizzative.
Anche i collaboratori, attualmente poco partecipi alla gestione “imprenditoriale” dell’attività, potrebbero diventare futuri soci e contribuire allo sviluppo degli studi professionali, in termini di condivisione sia delle competenze sia degli investimenti, utili e necessari per dotarsi di attrezzature tecnologicamente all’avanguardia.
Si evidenzia, inoltre, che la veste societaria ammette la figura del socio investitore, può favorire la circolazione delle partecipazioni sociali, può consentire al titolare, in previsione di una vendita, di rivalutare le proprie quote, (opportunità ciclicamente riproposta dal legislatore negli ultimi anni) e consente di avere una governance con amministratori non soci e non professionisti, con un diverso profilo di tassazione degli eventuali compensi corrisposti, rispetto a quello previsto per gli amministratori professionisti.
Di seguito riepilogo gli argomenti, di sicuro interesse, che saranno oggetto di un prossimo puntuale approfondimento, tra i quali richiamo l’attenzione su:
- come passare da uno studio individuale ad una veste societaria,
- quale forma societaria adottare (SRL – STP SRL),
- gli aspetti statutari rilevanti,
- i quorum assembleari deliberativi,
- la scelta della governance,
- il trattamento fiscale dei compensi agli amministratori ( professionisti o non professionisti ),
- le peculiarità del trattamento di fine mandato (TFM),
- a nomina del direttore sanitario e la relativa retribuzione,
- il trattamento fiscale dell’indennità chilometrica percepita dagli amministratori e dell’assegnazione dell’auto ad uso promiscuo,
- gli obblighi Enpam per le società “odontoiatriche”.
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